FA MALE METTERE UN IMPIANTO DENTALE?

In che cosa consiste l'intervento per mettere un impianto dentale? Si può sentire male durante l'operazione? E dopo invece? Rispondiamo ad alcune semplici ma importanti domande, che alimentano forti dubbi in chi è indeciso nell'intraprendere questa soluzione riabilitativa, che oggi presenta tassi di successo molto elevati.


L'intervento


Sotto anestesia locale viene eseguita un'incisione nella gengiva e esposto l'osso dove si deve inserire l'impianto. Se presente un dente non recuperabile o un residuo radicolare, questo viene estratto (Fig.1) A questo punto si passano in successione una serie di frese di diametro crescente, per poi inserire un impianto delle dimensioni adeguate alla situazione anatomica particolare. Quando necessario, si associa a interventi di rigenerativa osseo e/o mucogengivali. La ferita viene poi suturata con punti riassorbibili o non riassorbibili a seconda del caso. (Fig.2)

Fig.1                                                     Fig.2

L'intervento, in apparenza semplice, è influenzato da molti fattori, tra i quali:

  • Compliance del paziente
  • Ansia dello stesso
  • Densità dell'osso
  • Altezza e spessore dell'osso residui
  • Presenza di denti in prossimità del sito
  • Vicinaza a strutture neurovascolari rilevanti

Dolore intraoperatorio


Quando l'anestesia viene eseguita in maniera adeguata, è assolutamente nullo. Situazioni ricorrenti dove l'anestetico impiega più tempo del dovuto a esplicare i suoi effetti sono quelle dove è presente un ascesso, ma in questi casi l'inserimento di un impianto dentale è ovviamente controindicato.

Bisogna però precisare che l'anestesia locale non elimina le sensazioni tattili non dolorifiche, come pressione e vibrazioni, che possono risultare spiacevoli in alcuni pazienti. Per questo è sempre necessario valutare l'utilizzo di farmaci o tecniche comportamentali per mettere a proprio agio i pazienti più ansiosi.


Dolore postoperatorio


Terminato l'effetto dell'anestesia locale, compare inevitabilmente il dolore, da lieve a elevato a seconda dei casi. Generalmente in farmaci di comune impiego, come l'Oki o il Brufen, sono sufficienti a contenere il dolore negli interventi più semplici, come quelli di un impianto singolo. Il dolore raggiunge solitamente il suo apice nei primi 3 giorni, per poi decrescere gradualmente.

In caso di interventi più complessi è necessario optare per farmaci antinfiammatori più potenti, come il Toradol (ketorolac) o il Nimesulide, sino a arrivare a farmaci contenenti oppiacei (derivati dalla morfina), come il Tachidol (contenete tachipirina e codeina). Quando il dolore è associato ad un edema notevole è possibile usare farmaci cortisonici per via orale (come il bentelan) o iniettati direttamente nel sito dell'intervento.

Data l'ampia varietà di farmaci disponibili, il dolore postoperatorio può certamente essere tenuto sotto controllo, anche se non del tutto eliminato, permettendo al paziente di tornare in tempi brevi alla sua routine, se non quasi immediatamente in casi di interventi implantologici semplici.


Osteointegrazione


Nei mesi successivi all'intervento (generalmente da 3 a 6, ma si può arrivare anche 12 mesi in casi di rigenerativa ossea associata) avviene l'osteointegrazione, un processo che permette all'impianto di integrarsi nell'osso circostante. Tutto ciò avviene grazie alle peculiarità biologiche del titanio di cui è composto, materale anallergenico e biocompatibile. Al termine di questo processo, l'impianto sarà a tutti gli effetti la "radice artificiale" su cui verrà inserita la corona dentale. Il processo dell'osteointegrazione, a prescindere dalla sua durata, è assolutamente indolore.


La scopertura dell'impianto

(o secondo tempo chirurgico)


Trascorso il tempo adeguato, si esegue un secondo intervento chirurgico per scoprire l'impianto. Si tratta di una procedura molto più semplice dell'intervento precedente, sempre che non sia associata a interventi mucogengivali volti a ripristare un corretto profilo anatomico dei tessuti che circondano l'impianto. Viene quindi avvitato un cosiddetto cappuccio di guarigione sull'impianto per fare in modo che non venga di nuovo coperto dai tessuti molli. (Fig.3)

Fig.3                                             Fig.4

Ovviamente la scopertura viene fatta in anestesia locale, e il dolore postoperatorio, assai inferiore generalmente a quello dell'inserimento dell'impianto, può essere facilemente controllato con antidolorifici assunti per via orale, spesso anche solo con un farmaco da banco come la tachipirina.

In caso di interventi mucogengivali contestualu con prelievo del palato può persistere per diversi giorni una zona di bruciore e dolore nella sede del prelievo. In questo caso sono più efficaci creme anestetiche topiche applicate direttamente sulla zona interessata più che gli antidolorifici assunti per via orale. Si può optare ad esmepio per una crema contenente lidocaina (EMLA) o cortisone. Utili possono anche essere colluttori contenenenti antidolorici (come il flurbiprofene) o piccole percentuali di anestetico (come i colluttori contenenti Butanolo).


La protesizzazione


Dopo alcune settimane dalla scopertura dell'impianto si prendono le impronte che verranno poi mandate in laboratorio per realizzare la corona provvisoria o definitiva su impianto, a seconda del piano terapeutico deciso dall'odontoiatra (Fig.4). Le impronte possono essere prese in maniera analogica o digitale, a seconda del trattamento e delle sensibilità del paziente.

Solitamente si realizza prima una corona provvisoria, in materiale resinoso, che verrà mantenuta per alcuni mesi, in modo che i tessuti gengivali assumano un corretto profilo anatomico e estetico. Si passa quindi successivamente a una corona deifinitiva in materiale ceramico.

Le fasi di presa dell'impronta e di protesizzazione sono assolutamente indolori. Il paziente può percepire una lieve compressione sulle gengive quando viene avvitato o cementato sull'impianto il manufatto protesico.

Di Matteo Tealdo

Dottore in Odontoiatria e Protesi Dentaria

Specialista in Chirurgia Orale

Iscritto all'Albo di Cuneo, numero 00669 il 19/12/2019

Direttore Sanitario Tealdo Centri Odontoiatrici srl, sede di Alba, corso Langhe 11




                Scrivi la tua mail nel box qui sotto


                                      

    30 Gennaio 2024